DALLA RESISTENZA ALLA RICONSACRAZIONE DEL TEMPIO
La famiglia sacerdotale degli Asmonei – Mattatia e i suoi cinque figli – si era rifugiata a Modin, nelle montagne della Giudea, dove già erano state combattute in passato battaglie vittoriose.
All’arrivo del rinnegato pronto a portare a termine il sacrificio di un maiale su un altare profanato in onore del re-tiranno, Mattatia diede Inizio alla rivolta. Dopo aver ucciso il rinnegato e l’ufficiale che lo scortava anche Mattatia e i figli si ritirarono sulle vicine montagne, dove già in molti erano in attesa di una guida alla battaglia. Chi si era visto espropriare la terra, chi doveva sfuggire alla riduzione in schiavitù, chi non voleva perdere la speranza che solo la Fede in D’O può offrire non aveva altra scelta che combattere contro la tirannia. Dagli iniziali attacchi isolati ai soldati del tiranno si passò alle battaglie campali. Le montagne della Giudea erano infatti un terreno favorevole ai “pochi” che dovevano combattere contro i “molti” e sotto il comando di Jehuda/Giuda – ormai detto il Maccabeo – vennero sconfitti i diversi generali seleucidi venuti a reprimere la rivolta..
Nell’anno 165 a.E.v. Antioco IV° dovette anche affrontare l’invasione dei Parti che in Mesopotamia e Babilonia erano visti quali liberatori sia dalla comunità ebraica che dalle altre comunità di fedeli delle diverse divinità i cui santuari erano stati depredati. Antioco IV° affidò la reggenza nella capitale Antiochia al condottiero Lysias. Pare che Lysias abbia concepito un piano per sostituire tutta la popolazione della Giudea con l’insediamento di altre popolazioni. Questo condottiero condusse personalmente una grande armata dal Sud, attraverso l’Idumea che venne però sconfitta nella battaglia di Bet Zur, vicino a Gerusalemme. Liberata quasi tutta la Giudea, Jehuda/Giuda Maccabeo potè accingersi a liberare Gerusalemme dove però una guarnigione seleucida, con un gruppo di ellenisti, continuava ad occupare la cittadella. Liberata la città di Gerusalemme, iniziò il duro lavoro per ripulire il Tempio dalle tante impurità.
A circa sette anni dalle “riforme” introdotte da Jason e esattamente a tre anni dalla profanazione ordinata da Antioco IV° e eseguita dal traditore Menelao - il 25 di Kislev, nell’anno 164 a.E.v. – il Tempio venne riconsacrato.
Quando a ricordo di questa riconsacrazione accendiamo pubblicamente per una settimana le candele riaffermiamo la Fede in D’O e il rispetto della Sua Legge che enuncia i diritti dei lavoratori e dei deboli in un mondo apparentemente dominato dai forti e dai prepotenti. Quando c’è veramente la Fede anche i pochi possono vincere contro i molti e i giusti contro gli empi.